Il Mont ventoux è un cono, che si
allarga al centro della Provenza, con la cima gialla, avvolto dal
Mistral. Attorno alla sua base a cerchio si raccolgono piccoli centri
abitati che a quanto pare hanno la funzione di accogliere gli
“scalatori a pedali”. Tutto attorno il più tipico ambiente
provenzale, colorato e festoso, odoroso di lavanda al punto tale che
ogni cosa sembra esserne impregnata, dai muri delle case, al vento,
alle federe dei cuscini di ogni letto.
La sveglia suona presto da quelle
parti, colazione energetica a base di biscotti e miele.
Colori tecno-fluo avvolgono ogni persona seduta ai tavoli dei bar
all'aperto. Qualcuno osa addirittura indossare la maglia gialla:
sfida doppia di fronte a quel monte pietroso; peccato di hybris per
chi il Ventoux non osa nemmeno nominarlo, prima di poterselo
permettere.
Le famiglie, i gruppi di amici sono
organizzatissimi, sembra che la tappa sia stata pianificata da tempo,
ognuno è consapevole del ruolo: qualcuno guiderà il furgone, altri
porteranno le bottiglie d'acqua e integratori, altri ancora ne
dovranno documentare l'ascesa con le più svariate tecnologie in
dotazione, tutti faranno il tifo per il parente più prossimo,
l'amico più stretto, il ciclista con i capelli più bianchi, o
quello alle prime armi.
E poi si parte, ognuno seguendo il
proprio passo, ognuno rispettando la strategia pianificata, tutti
consapevoli che arrivati lassù avranno per sempre qualcosa da
raccontare.
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