Su segnalazione di Michela Rossi e con l'attenta collaborazione di Alberto Spadafora segnaliamo un interessante articolo apparso di recente sul "Corriere della Sera" relativamente a "Il braccio violento della legge", film diretto da William Friedkin e "fotografato" da Owen Roizman. Un illuminante confronto fra due ruoli: il regista e il direttore della fotografia... a voi i commenti.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/14/braccio_mutilato_della_legge__co_8_090314037.shtml
Pellicola «corretta». Owen Roizman: «Ha castrato il nostro lavoro senza neanche avvisarmi»
«Il braccio mutilato della legge»
Friedkin cambia digitalmente il film, rissa con il direttore della fotografia. Risposta Nuova edizione per il disco a alta definizione Blu-Ray: la luce diventa fioca e bluastra, i colori caldi sfuocati apposta Non ti piace? E' solo la tua opinione Una opinione sbagliata
MILANO - L' impermeabile bisunto di Popeye Doyle, il manesco poliziotto (detto «Braccio di ferro») protagonista di Il braccio violento della legge interpretato da Gene Hackman meriterebbe di essere esposto in un museo: non soltanto perché è un punto di riferimento del nuovo cinema americano Anni 70, ma anche perché il genere poliziesco non ha più potuto prescindere da quel film. Il montaggio dell' inseguimento sotto il cavalcavia del metrò viene insegnato nelle scuole di cinema; la fotografia sgranata e opaca, le molte riprese con la cinepresa portata a spalla dall' operatore come in un documentario. Quella del Braccio violento è la luce fioca di un noir che ha aperto una nuova epoca, ma adesso con l' uscita del film in formato Blu-Ray (una specie di super-dvd in alta definizione che richiede un lettore apposito - o di una Playstation 3 - ideale per guardare film su un grande schermo al plasma o Lcd), è cambiato tutto. Il regista William Friedkin (quello che ha appena litigato con la Scala, chiamandosi fuori dalla regia della futura opera tratta dal libro ambientalista di Al Gore) ha però cambiato radicalmente la fotografia del film: i colori, i toni, la grana. Tutto in digitale. Creando una nuova, alternativa versione del Braccio violento: grazie alla tecnologia digitale Friedkin ha desaturato i colori, ha sfuocato i toni caldi, specialmente i rossi, e ha sovrapposto a ogni fotogramma una copia dello stesso fotogramma ma in bianco e nero. Il risultato? Una fotografia fredda, densa, bluastra e livida che ha poco a che vedere con l' originale. Il regista, in uno dei filmati che accompagnano il disco Blu-Ray, definisce la sua nuova versione «la migliore che sia mai esistita, più vicina di qualsiasi altra alla mia visione originale». E' una novità per Owen Roizman, 72 anni, autore delle luci di capolavori (oltre a Il braccio violento della legge, Provaci ancora Sam, L' esorcista, I tre giorni del Condor, Quinto Potere e Tootsie). Si è ritirato «irrevocabilmente» dal cinema quattordici anni fa. E proprio al restauro dei suoi lavori dedica tempo, attenzione, amore, come aveva spiegato al Corriere qualche anno fa. Spiega Roizman adesso dalla sua casa di Los Angeles: «Nessuno mi ha avvertito, non sapevo nulla di questa riedizione. Un giorno ho ricevuto un pacchettino: c' era dentro il disco Blu-Ray del Braccio violento. Me l' aveva mandato la produzione. Io però non avevo neanche il lettore per guardarlo. Ho chiamato il mio amico Jerry Greenberg (montatore del film e di altri capisaldi come Apocalypse Now, ndr) e neppure lui era stato informato». Allora Roizman e Greenberg hanno guardato il Blu-Ray insieme. E non hanno più riconosciuto il loro film. «Billy (Friedkin, ndr) non mi aveva mai detto di non essere contento di come il film era stato fotografato ai tempi della lavorazione. Anzi, al contrario. Non so cosa gli sia venuto in mente. Lui è fatto così. Quello sul disco Blu-Ray non è il film che abbiamo girato, è un' altra cosa. Sono allibito». Ora Roizman ha fatto partire una campagna di protesta, ha partecipato a un popolare programma radiofonico a Los Angeles nel quale ha definito il film «atroce» e «castrato», se ne è dissociato pubblicamente: «Me ne lavo le mani». Friedkin lo ha gelato: «E' la sua opinione. Sbagliata».
Persivale Matteo
Pagina 47
(14 marzo 2009) - Corriere della Sera